Dott. Dario Genovesi
Endocrinologo a Lucca: diagnosi e cura dei disturbi ormonali
Dario Genovesi
Medico Specialista in medicina nucleare e ENDOCRINOLOGIA TIROIDE
Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa nel febbraio 2004 e specializzato in Medicina Nucleare presso l’Università di Pisa nel novembre 2007.
Nel corso della mia carriera universitaria ho frequentato regolarmente anche l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa in cui, dopo il conseguimento del diploma di specializzazione, ho svolto per un breve periodo attività di ricerca clinica.
Nel maggio 2008 sono stato assunto come Dirigente Medico di Medicina Nucleare dall’allora neonata Fondazione CNR/Regione Toscana “Gabriele Monasterio” di Pisa dove tutt’ora svolgo la mia attività (www.ftgm.it).
Sono socio dell’ AIMN – Associazione Italiana di Medicina Nucleare dal 2004 (www.aimn.it).
Approfondimenti
La tiroide
è localizzata nella parte anteriore del collo, centralmente, in stretta contiguità con la laringe e la trachea. La sua forma ricorda quella di una farfalla, nella quale i due lobi corrispondono alle ali unite da una parte centrale definita istmo.
Microscopicamente il parenchima tiroideo è formato da strutture, definite follicoli, costituite da cellule epiteliali cuboidali disposte in un unico strato intorno ad un lume ripieno di un materiale proteico fluido denominato colloide. La colloide è costituita da una proteina di grandi dimensioni, la tireoglobulina, alla quale si lega lo iodio che la ghiandola accumula captandolo dal plasma; dalla degradazione enzimatica della tireoglobulina originano gli ormoni tiroidei.
L’ecografia
è una metodica diagnostica non invasiva che utilizza ultrasuoni (onde sonore) emessi da particolari sonde per ottenere la visualizzazione grafica di organi, ghiandole, vasi sanguigni, strutture sottocutanee ed anche strutture muscolari e tendinee in numerose parti del corpo.
Le sonde ecografiche hanno la capacità di emettere ultrasuoni a frequenza variabile i quali, incontrando le strutture dei tessuti che attraversano, generano echi di ritorno in base al grado di disomogeneità del tessuto attraversato; questi echi sono captati dalla stessa sonda che ha emesso le onde ultrasonore e trasformati in segnale elettrico che consente di ottenere una rappresentazione a schermo delle strutture attraversate dal fascio di ultrasuoni.
Durante l’esecuzione dell’ecografia, l’area da esaminare viene coperta con un apposito gel, non tossico, che consente una migliore trasmissione degli ultrasuoni attraverso la superficie cutanea.
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